
Negli ultimi 10 anni le macchinette domestiche per il caffè sono passate dall’essere ingombranti e impacciati aggeggi rumorosi a costosi e raffinati status symbol, anche in un paese come l’Italia dove così tanti si dicevano affezionati alla tradizionale moka.
Il cambiamento, almeno in Italia, è passato attraverso le famose macchine Nespresso che ancora oggi sembrano essere la novità del caffè.
In realtà le capsule Nespresso esistono già da 30 anni, e non sono nemmeno state le prime nel loro campo: già dagli anni Settanta Illy aveva brevettato un sistema per produrre singole dosi di caffè in modo facile e ottenendo sempre lo stesso risultato.
Le capsule, intanto, sono diventate popolari e diffusissime: nei posti dove sono arrivate prima che da noi, infatti, si stanno già ponendo il problema di cosa fare di tutti quei contenitori di plastica, una volta che vengono usati.
Inquinamento
Una delle critiche che furono fatte da subito a chi produceva le capsule monodose di caffè è che sono terribilmente inquinanti: per ogni tazzina di caffè c’è una capsula di plastica da smaltire. A inizio 2016 la città di Amburgo, in Germania, ha introdotto il divieto dell’uso di macchine per il caffè con le capsule in tutti gli edifici pubblici della città.
Le capsule ricaricabili
Un altro tentativo fatto per risolvere il problema dell’inquinamento è stato quello delle capsule ricaricabili. Quelle che si trovano comunemente sul mercato sono compatibili con le macchine Nespresso e possono essere riempite con qualsiasi caffè ma anche con infusi di altro genere.
Kill the K cup è un cortometraggio che racconta la fine apocalittica del mondo a causa di mostri formati da enormi capsule volanti per il caffè.
Il cortometraggio è stato realizzato per sensibilizzare sull’inquinamento del prodotto per il caffè non riciclabili.
Stay Tuned!!!
Fonte: Il Post.it